LE COLLEZIONIdi famiglia

Palazzo d'Arco conserva le ricche collezioni di famiglia: oggetti d'uso testimoni di consuetudini nobiliari e opere commissionate o acquistate per il loro valore estetico, storico e comunicativo. Queste collezioni convivono con gli arredi nelle sale del museo e sono parte integrante del racconto della famiglia dei conti d'Arco Chieppio Ardizzoni.

collezioni di palazzo d'arco
collezioni di palazzo d'arco

LE COLLEZIONI
di Palazzo d'Arco

Le Stampe

Splendida e nutritissima è la collezione delle stampe. Qui sono conservati circa tremila esemplari di importanti maestri, tra cui Mantegna, Sadeler, Dürer, Marcantonio Raimondi, Agostino ed Annibale Carracci, Guido Reni, Antoine Van Dyck, Rembrandt, Callot, Salvator Rosa, Giandomenico Tiepolo. Notevole pure la collezione di stampe geografiche.

Le Sculture

Estremamente eterogenee sono le sculture ed i rilievi presenti nelle collezioni d'Arco, sia come provenienza, sia come qualità. La maggior parte della consistente collezione di rilievi e marmi greci e romani di proprietà della famiglia venne donata al costituendo museo dell'Accademia delle scienze, lettere e arti ed ora compaiono nelle collezioni di Palazzo Ducale.

Gli Strumenti Musicali

Non amplissima ma comunque interessante è la collezione di strumenti musicali di palazzo d'Arco. Gli ambienti della dimora che li ospitano sono il passetto che collega la Sala degli Antenati con la saletta Neoclassica, la cosiddetta Sala da Musica e la Sala Hofer. È comunque necessario ribadire che nessun esponente della famiglia d'Arco è stato un appassionato e valido musicista: la presenza di questi strumenti si deve pertanto al gusto collezionistico e ad acquisti sporadici.

Le Collezioni Naturalistiche

Le collezioni naturalistiche del conte Luigi d'Arco (1795-1872) sono allestite al piano nobile della palazzina quattrocentesca che si trova in fondo alla giardino. Come spesso accade per gli studiosi ottocenteschi, anche Luigi d'Arco rivolse la sua attenzione all'intera sfera naturalistica interessandosi di molti ambiti della natura: botanica, malacologia, geologia, paleontologia, osteologia, ornitologia ed entomologia cosicché diventa difficile scindere in maniera univoca le sue singole ricerche da tutti gli altri studi.

I Libri e i Manoscritti

Sono circa diecimila i volumi della biblioteca d'Arco, più riviste e quotidiani. Tra le pubblicazioni più pregiate ricordiamo i 15 incunaboli, le 500 cinquecentine, tutta l'opera scientifica di Ulisse Aldrovandi, i 15 manoscritti. È presente l'intera Enciclopedie ou dictionnaire raisonnè des sciences, des arts et des metiers di Didierot e D'Alembert (Parigi 1751-1772 in 17 volumi + 11 di tavole, 5 di supplementi nel 1777 e 2 di indici nel 1780), la descrizione dei paesi del Guicciardini e l'erbario del Mattioli, solo per citare i più noti.

Gli Arredi

Il complesso degli arredi di Palazzo d'Arco appare ad un primo esame sostanzialmente omogeneo e temporalmente collocabile intorno al periodo della renovatio tardosettecentesca. Ad un più attento esame invece l'insieme degli arredi appare abbastanza variegato e legato a diverse provenienze: dagli acquisti fatti sul mercato italiano e straniero (basti pensare ai mobili veneziani o all'arredo della Sala Rossa) alle acquisizioni del palazzo in seguito al trasporto nella dimora cittadina di mobilio presente nelle proprietà del contado, come la villa dell'Olmo Lungo.

I Dipinti

La collezione di dipinti di palazzo d'Arco si configura come una tra le più ricche - se non la più ricca in assoluto - di tutto il territorio mantovano, splendida di oltre trecento dipinti. L'attuale collezione è da un lato frutto della fusione di più raccolte familiari, dall'altro vede innestarsi su questo corpus un'attenta ricerca collezionistica dedicata soprattutto all'ambito mantovano e condotta in particolar modo nell'Ottocento con Carlo d'Arco. La collezione comprende dipinti dalla fine del Trecento all'Ottocento. Anticamente era presente anche un'opera di Andrea Mantenga, oggi dispersa. Accanto agli artisti che hanno operato a Mantova, nelle opere in palazzo emerge un attento interesse per la pittura veneta e lombarda, con notevoli spunti fiamminghi, emiliani e romani.

Le Ceramiche

Nel contesto delle collezioni della Fondazione d'Arco ha posto una notevolissima raccolta di ceramiche meritevole d'esser conosciuta dagli appassionati di questo settore artistico. Si tratta di un complesso piuttosto disomogeneo sotto l'aspetto tecnico (ceramiche graffite, maioliche, porcellane, terraglie) e storico (produzioni d'ogni fabbrica e d'ogni epoca) nato, più che da esigenze di collezionismo, dalle necessità d'uso e perciò frutto di scelte casuali e pratiche. Accanto ai grandi servizi da tavola in maiolica vi sono anche quelli in porcellana e vari esemplari di manifatture orientali. Accanto a questi esemplari prestigiosi figurano anche testimonianze della grande tradizione ceramica mantovana.

I Disegni

Ricchissima è la collezione di disegni del palazzo. Sono conservate circa 150 opere comprendenti anche composizioni di grandi maestri. Un nucleo consistente di disegni è quello legato a Carlo d'Arco, storico dell’arte e artista. Non è possibile concludere la sezione dei disegni senza citare i cinque rari disegni raffiguranti altrettante Stazioni della Via Crucis opera Giuseppe Bazzani.

Le Armi

Nell'insieme delle collezioni della Fondazione d'Arco è custodito anche un gruppo di armi antiche, una sessantina di pezzi in totale, che sono quello che resta di una importante sala d'armi, dispersa nel passato. Il gruppo è costituito da una ventina di armi bianche giapponesi e da una quarantina di armi bianche e da fuoco occidentali di varie epoche.

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