IL PERCORSOdi visita
La visita al Museo di Scienze Naturali è inclusa nel biglietto
Il percorso si conclude con il Museo di Scienze Naturali dove è possibile ammirare il gabinetto naturalistico ottocentesco del Conte Luigi d'Arco, appassionato naturalista ed esperto botanico.
IL MUSEO
di Scienze Naturali
XXIVA. Sala di Apollo
Nella sala si trovano sei vetrine con uccelli imbalsamati. Particolare attenzione è data alla fauna locale del mantovano, ma non mancano esemplari alloctoni. A destra dell'ingresso è un mobile che contiene parte della collezione malacologica. Negli altri mobili sono collocati gusci di tartarughe, ossa e teschi di animali di piccola taglia. Gli animali imbalsamati sono stati restaurati nel 1993 da specialisti del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, mentre le altre collezioni sono state riordinate l'anno successivo. Non mancano inoltre strumenti scientifici.
La Prima Palazzina già Dalla Valle è l'edificio in fondo al giardino, oltre l'esedra. È parte del più imponente Palazzo Dalla Valle acquistato il 13 giugno 1872 da Antonio d'Arco.
La Sala di Apollo oggi si presenta nella foggia neoclassica che ha obliterato quasi completamente la decorazione cinquecentesca. Rimane la fascia affrescata, raffigurante agli angoli dei telamoni che reggono l'architrave superiore. Al i sotto dei putti svelano alcuni miti relativi ad Apollo. Dalla parete settentrionale, in senso antiorario (secondo la lettura di Signorini): La lotta di Apollo ed Ercole per il tripode (?), Apollo e Dafne, Apollo con le Muse e Pegaso sull'Elicona. Più sotto la decorazione neoclassica che ha come fulcro i medaglioni a grisaille collocati al di sopra delle porte (comprese le due murate verso oriente). L'arredo è della prima metà dell'Ottocento. La Sala di Apollo e la Camera di Seth conservano la collezione naturalistica del palazzo.
XXIVB. Camera di Seth
Qui è allestita la seconda parte della collezione malacologica (riordinata nel 1995) e la collezione di minerali e fossili, tra cui si segnalano i Pesci provenienti da Bolca. Di grande interesse sono alcuni esemplari della ricca raccolta osteologica: il Megaloceros Giganteus e l'Alces Alces. Infine l'attività di studioso e ricercatore del conte Luigi è documentata dalla presenza al centro della sala di una teca contenente alcuni taccuini e quaderni ricchi di annotazioni, pensieri e disegni.
Nella Camera di Seth, sotto il bel soffitto a cassettoni, compare il fregio con le storie della famiglia Seth, interrotte sulla parete orientale ed occidentale da due stemmi gonzagheschi, quelli delle linee di Feltrino e di Corrado Gonzaga, affiancati a quelli degli Uberti e della Casa d’Austria. Il fregio venne dipinto dopo il 1586, data giustificata dalla fonte iconografica originaria individuata da Renato Berzaghi: la serie di Marten de Vos incisa da Iohannes I Sadeler. I dipinti seguono la serie originale partendo dalla parete occidentale e proseguendo in senso orario.
Parete occidentale: Adamo col figlio Seth e la famiglia; Seth e il figlio Enos; Stemma Gonzaga - Austria; La nascita di Enoch figlio di Iared; Enoch e la sua famiglia al pasto.
Parete settentrionale: Mathusalem e i suoi figli; Il funerale di Adamo; Lamech, figlio di Mathusalem e la sua famiglia.
Parete orientale: La moltiplicazione disordinata degli uomini; Efferatezze e violenze sulla terra; Stemma Gonzaga - Uberti; Dio appare a Noè; Costruzione dell’arca.
Parete meridionale: Gli animali entrano nell'arca; Inizio del diluvio; Uomini, donne e animali travolti dalle acque.
Ritornando verso l'esedra, attraversando il giardino si incontra sulla destra l'orto botanico e di fronte il Giardino d'Inverno, che conclude il percorso di visita.
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