
I DIPINTIa Palazzo
I Dipinti
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La quadreria del XVIII sec. [1/2]
Immagine non disponibile | Adorazione dei Magi Giovanni Battista Venanzi (Pesaro 1627-1705) 1703 Olio su tela Cm 201x261 Inv. 2520 Posizione: XXI. Anticappella |
L'opera è firmata IOAN(nes) [V]ENANTI [P]ISAVREN(sis) F(ecit) e datata [17]03.
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Ortolana con cesto di ortaggi Felice Boselli (Piacenza 1650–1732) c. 1700-1710 Olio su tela Cm 130x100 Inv. 1368 Posizione: IV. Sala delle Nature Morte |
Il tempo dovrebbe essere quello del secondo gruppo degli ovali di Soragna (1708). Portano verso il 1708 l'esame stilistico e quello dei contenuti; il segno non è ancora sfatto e nello stesso tempo non ha più il rigore che si rileva nei dipinti del decennio 1690-1700. Queste rape, poi, sono realizzate con lo stesso gusto di quelle inserite nell'ovale di Soragna con i "due putti che bisticciano"; le foglie sono tormentate, dettagliatamente descritte quasi come nell'insalata inserita nell'ovale dell'"Ortolana": là, la ragazza consigliava l'insalata riccia; qui dei nasoni, specie di rapa che si riteneva avesse poteri afrodisiaci. La testa, presentata di tre quarti, con un sorrisetto malizioso, è della sorella maggiore del bambino (rubato al Correggio) che a Soragna tiene aperto il becco dell'anitra. Riscontri molto puntuali, che confortano, anche con motivi "esterni", la data proposta.
Ferdinando Arisi
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Pescatore con pesci Felice Boselli (Piacenza 1650–1732) c. 1700-1710 Olio su tela Cm 130x100 Inv. 1369 Posizione: IV. Sala delle Nature Morte |
Il tempo è lo stesso dell'"Ortolana" inv. 1368, che, pur avendo le stesse misure, non è pendant, poiché qui la composizione è sviluppata verticalmente nel rettangolo, là in un ovale inserito nel rettangolo; anche il gusto nel comporre non coincide: là tutto è disposto secondo una verticale che sembra suggerita dal nasone (rapa) tenuto alzato dalla protagonista, qui su tre plance (orizzontali) che si chiudono in alto con l'incrocio di due oblique. Pittura più esuberante, cromaticamente più accesa, e gli "oggetti" (pesci, conchiglie, funghi) sembrano scelti apposta per giustificare contenutisticamente questo sfogo. Tutto il gruppo dei pesci collocato sul canestro è quello già visto in uno dei pendants Duina; sarà ripreso nel dipinto della coll. Balocco e diventerà autonomo nel quadretto di coll. privata piacentina. La carpa è simile a quella del "modelletto" di coll. privata piacentina; identica nella "Pescivendola" del Museo Rizzi di Sestri Levante; in quest'ultimo caso accostata al pesce che le sta sopra; ma c'è qui un'esuberanza straordinaria di segno; un segno morbido, libero, che utilizza sbavature di colore denso, turgido, colante, che vibra sotto la lama della luce, dappertutto, persino sui baffi del gatto, di solito compatto, plastico, senza particolari, che qui, però, non sono visti come tali, ma come pretesto per amalgamare il tutto: come i granchi che rotolano dalla tinozza di legno, come le alghe che ammorbidiscono gli spigoli, come le rughe della conchiglia, accentuate di proposito. La testa del pescatore soddisfatto, con gli occhietti lustri e i denti che brillano nell'attimo del sorriso, s'inserisce senza sforzo; ciò che non si può dire dell'Ortolana, che fa il presentatarm.
Ferdinando Arisi
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Natura morta di frutta Gilardo da Lodi (Lodi?-attivo nei primi decenni del secolo XVIII) Olio su tela Cm 65x46 Inv. 256 Posizione: Presidenza Fondazione d'Arco |
Si tratta di un frammento di una composizione di più ampio respiro.
Franco Moro
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La Fuga in Egitto Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 43x35 Inv. 724 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Opera di ardua collocazione: certo una primizia, relativamente agli scarsi dati sulla giovinezza del Bazzani. Ricordi maffeiani vengono ripresi con estro ardito che apparenta la teletta ai Misteri del Rosario, già nella parrocchiale di Borgoforte. Caratteristici gli occhi puntiformi nel volto bamboleggiante di Maria.
Chiara Tellini Perina
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Papa Benedetto XIII (1724-1730) Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 96x72 Inv. 1102 Posizione: IX. Sala di Pallade |
Nicola Ivanoff, nella scheda per la mostra sul Bazzani del 1950, ascriveva l'opera a Domenico Conti, scolaro del maestro. In seguito ritirava l'attribuzione e nel catalogo della "Mostra iconografica aloisiana" (1968) suggeriva di cercarne l'autore nell'orbita della pittura lombarda austriaca (Giuseppe Appiani) oppure di quella francese. Chiara Tellini Perina nella monografia sul Bazzani (1970) la considerava "vicino ai modi" del pittore mantovano, mentre nell'inventario della collezione d'Arco la assegnava alla scuola del Piazzetta.
Franco Moro attribuisce questo dipinto sicuramente a Giuseppe Bazzani.
Papa Benedetto XIII si chiamava Pierfrancesco Orsini (1649-1730), figlio di Ferdinando e di Giovanna Frangipane. Ancor giovane rinunciò alla primogenitura per entrare nel convento dei Domenicani di Venezia. Creato cardinale a soli ventitré anni, fu eletto pontefice nel 1724 e due anni dopo, nel 1726, canonizzò Luigi Gonzaga.
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Alessandro con gli indovini nel tempio di Giove Ammone Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 320x230 Inv. 720 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Alessandro doma Bucefalo Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 320x280 Inv. 717 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Alessandro con la famiglia di Dario III Codomano dopo la battaglia di Isso Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 184x184 Inv. 722 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Il matrimonio tra Alessandro e Rossane Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 320x320 Inv. 721 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Alessandro e Rossane Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 320x320 Inv. 719 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Alessandro, la regina Sisigambi ed Efestione Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 320x320 Inv. 718 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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La morte della moglie di Dario III Codomano Giuseppe Bazzani (Mantova 1690-1769) Olio su tela Cm 184x184 Inv. 723 Posizione: XIII. Sala del Bazzani |
Le sette tele (inv. 717, 718, 719, 720, 721, 722, 723) appartengono ad un ciclo unitario, per quanto l'Ivanoff propenda a datare a un momento posteriore l'Alessandro e la famiglia di Dario, di più grande formato. I dipinti provengono da Palazzo Biondi e furono probabilmente commessi al Bazzani da quel Giacomo Biondi che sappiamo suo mecenate. L'esecuzione potrebbe essere connessa alla prima rappresentazione dell'Alessandro nelle Indie, del Metastasio, avvenuta a Mantova nel 1738. Tuttavia il tema qui trattato dal pittore non ha nulla in comune con la vicenda metastasiana. Lo spunto appare invece tratto dalle colorite e vivaci “Storie di Alessandro Magno” di Q. Curzio Rufo (secondo la fonte questa sarebbe la successione degli episodi: Alessandro doma Bucefalo (I. I); Alessandro incontra la famiglia di Dario dopo la battaglia di Isso (l. III, 12); La regina Sisigambi, madre di Dario, si getta ai piedi di Alessandro chiedendogli scusa per averlo scambiato per Efestione (l. III, 12); Alessandro consulta gli indovini prima della battaglia di Arbela (l. IV, 10); Alessandro accorre alla tenda in cui la moglie di Dario muore fra le braccia della suocera e delle figlie (l. IV, 10); Il satrapo Coortano offre ad Alessandro un convito, durante il quale avviene l'incontro con Rossana (l. VII); Banchetto di nozze fra Alessandro e Rossana). Dal punto di vista stilistico sono evidenti i contatti col Dorigny e il Balestra, nonché ricordi del Maffei. Si avvertono alcuni brani bellissimi - si veda la figura femminile sospirosa in una spuma di veli nell'Alessandro e la famiglia di Dario - ed evidenti sperequazioni nel trattare scorci di grandi figure: ad esempio nell'episodio di Alessandro e Bucefalo. Il ciclo dovrebbe datarsi tra le tele di Borgoforte e la pala di Goito: nell'ambito del quarto decennio del secolo.
Chiara Tellini Perina
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Bambina che impugna arco e freccia Artista veneto Prima metà del secolo XVIII Olio su tela Cm 91x72 Inv. 135 Posizione: Sala Gialla |
Franco Moro
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Coppia di giovani che amoreggiano Tommaso Porta (Brescia 1689-Verona 1768) Olio su tela Cm 47x48 Inv. 1361 Posizione: IV. Sala delle Nature Morte |
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Vecchio amoroso con donzella sullo sfondo di un ampio paesaggio boscoso Tommaso Porta (Brescia 1689-Verona 1768) Olio su tela Cm 47x48 Inv. 1360 Posizione: IV. Sala delle Nature Morte |
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Paesaggio con alberi, fiume, mulino e viandanti Artista della cerchia di Bartolomeo Pedon (1665-1732) Secolo XVIII Olio su tela Cm 52x63 Inv. 1380 Posizione: IV. Sala delle Nature Morte |
La ricerca luministica, di ascendenza riccesca come la rapida pennellata con la quale sono tratteggiate le figure, caratterizza questo dipinto assegnato genericamente nell'inventario alla cerchia del Pedon. Il colore ne risulta raggelato e suggerisce un senso di incombente solitudine, accresciuto dall'isolamento della costruzione che si staglia contro le rocce a piombo e dall'andare lento dei viandanti, visti da tergo.
Maria Giustina Grassi
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Un conte Ardizzoni con parrucca Pier Francesco Guala (Casale Monferrato 1698-Milano 1757) (attribuito a) Olio su tela Cm 78x59 Inv. 1351 Posizione: III. Sala dei Ritratti |
Franco Moro
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Ritratto di donna Artista seguace di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia 1682-1754) Secolo XVIII Olio su tela Cm 23x18 Inv. 1353 Posizione: III. Sala dei Ritratti |
Franco Moro
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Ritratto di un conte d'Arco (?) con baffi e vestito a righe Bartolomeo Nazzari (Clusone 1699-Milano 1758) Olio su tela Cm 60x45 Inv. 1347 Posizione: III. Sala dei Ritratti |
Franco Moro
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